Procrastinazione… “Ho fissato lo schermo di questo computer per almeno 20 minuti prima ancora di decidermi a scrivere qualcosa sopra. Poi ho controllato Facebook per 15 minuti e, quando ho finito, ho fissato ancora lo schermo vuoto. E la sola menzione di Facebook ha rinvigorito in me il desiderio di ricontrollarlo (ma questa volta ho resistito).”
Questo potrebbe tranquillamente essere stato il mio approccio nella stesura di questo articolo.
Fortunatamente, non è andata così 😉
È divertente pensare a quanto facilmente possiamo essere distratti da semplici pensieri quando abbiamo paura (o poca voglia… ma perché abbiamo poca voglia di fare qualcosa, secondo te?) di continuare qualcosa, o addirittura di iniziare qualcosa. È molto più facile dire a noi stessi che alla fine comunque la faremo, e credere sinceramente che ci riusciremo. Salvo poi finire per non farlo mai.
Finire di fare le cose
Confesso che non molti anni fà ero incapace di portare a termine le cose senza almeno un po’ di procrastinazione, in qualunque mio progetto. Adesso, il mio punto di vista sull’iniziare e finire le cose è in linea con la celebre frase di Pablo Picasso: “Rimanda a domani solo ciò che sei disposto a lasciare incompiuto alla tua morte”.
Tu puoi ritardare, il tempo no.
Benjamin Franklin
In effetti, sono sicuro che la maggior parte di noi si senta così. Comprendiamo tutti l’importanza di completare un’attività e comprendiamo tutti che molto probabilmente tale attività non verrà completata a meno che non ci prendiamo il tempo per completarla.
Raramente torniamo a casa e troviamo un’attività che abbiamo rimandato magicamente completata. Raramente andiamo a lavorare e scopriamo che non abbiamo niente da fare perché è già stato fatto da altri per noi. Raramente una grande opera viene scritta senza lo scrittore.
Storicamente la procrastinazione è stata vista come una cosa negativa, sia teologicamente che socialmente. Tuttavia, in alcuni momenti della storia (in particolare nella cultura francese guidata dall’aristocrazia dei secoli XVII e XVIII) il non fare le cose era considerato l’apice delle “pratiche” da gentiluomo.
Scuse, scuse e ancora scuse…
I procrastinatori cercano sempre scuse per non fare le cose. Queste scuse vanno dal semplicistico (ad es. “Non posso scrivere tutti questi biglietti d’invito adesso, perché sono malato”) al folle (ad es. “Non posso scrivere questo rapporto che potrebbe costarmi il lavoro perché ho giocare con i miei gatti tutto il giorno”).
Tuttavia, possiamo osservare che se il compito è facile e poco importante, o complesso e molto importante, di solito abbiamo il tempo per farlo o, per lo meno, la capacità di trovare il tempo per farlo.
Smettila di stressarti convincendoti che non puoi correre perché non hai il giusto tipo di scarpe o che non hai abbastanza tempo durante la giornata per lavorare su quel libro che hai sempre voluto scrivere. È probabile che ci sia un negozio di scarpe proprio in fondo alla strada. È probabile che il motivo per cui non hai abbastanza tempo durante la giornata sia perché ne trascorri una buona parte guardando le repliche di Friends, o giocando ai videogiochi, parlando con amici/amiche di nulla, o navigando sui Social.
Quindi chiediti: “cosa è più importante per me in questo momento? Cosa è successo questa settimana nel mio programma preferito, oppure dove potrei essere se smettessi di rimandare quell’attività?”
Vedi, le scuse sono proprio questo: scuse.
Definizione di procrastinazione
Il vocabolario Treccani definisce la scusa come “[…] Una scusa, infine, è una giustificazione che non corrisponde alla verità, che non rappresenta il vero motivo di qualcosa (ha inventato una s. per non venire; con la s. che abita lontano arriva sempre tardi; sono tutte scuse per non lavorare; avere sempre una s. pronta; questa è una s. bella e buona!) […]”.
Abbiamo più controllo sulle nostre vite di quanto a molti di noi piace credere, ed è per questo che dobbiamo prenderci il tempo per pensare e ragionare su come possiamo fare le cose, piuttosto che essere dediti alla procrastinazione.
In fondo, è una questione di assumersi le proprie responsabilità.
Tecnica veloce per eliminare la procrastinazione
La tecnica che ti consiglio oggi è facile da mettere in atto potrà darti grandi soddisfazioni, se deciderai di utilizzarla! Già, perché solo compiere azioni (in questo caso praticare la tecnica) dà risultati, la sola conoscenza non è sufficiente.
Quello che devi fare è definire il Minimo Risultato da Raggiungere (MRR) nella tua giornata.
Spesso la causa della procrastinazione è che l’attività ci sembra troppo lunga o complessa, e quindi ci scoraggiamo prima ancora di iniziarla. Ma se dividiamo il lavoro in piccoli obiettivi giornalieri che siamo CERTI di poter raggiungere (MRR), sapremo a priori quanto tempo ci metteremo a svolgerla, e sapremo di raggiungere il risultato con facilità, perché sicuri di riuscire a svolgere quella piccola attività giornaliera programmata che ci farà procedere inesorabilmente fino al completamento.
Cosa aspetti? Inizia ad usare l’MRR da subito, e smetti con la procrastinazione!